A cura di Vic, Radio Cassìs
Siamo nella sala multiuso del centro evangelico riformato di via Landriani.
Sul palco, seduti al tavolo vi sono Claudio Paravati, direttore della rivista “Confronti” (promotrice dell’incontro), Shulamit Tamara Rabinowitz, israeliana, Najwa Saadeh, palestinese.
Queste due donne sono venute a testimoniare le loro storie, tristi, di come hanno perso un figlio a causa del conflitto che da anni fa vittime, tra Israele e Palestina.
Queste donne sono, per definizione, rivali. Eterne nemiche destinate a odiarsi e a condannare i paesi che hanno strappato la vita ai loro cari. Eppure hanno deciso di stravolgere l’ordine dei fatti. Tamara e Najwa sono diventate amiche, entrando a far parte di “Parents’ Circle”, un’organizzazione pacifista composta da famiglie israeliane e palestinesi, che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto, ma che hanno scelto di rispondere al lutto con la non violenza, invece che con la vendetta e l’odio.
Tamara e Najwa hanno deciso di combattere insieme senza armi, per fermare lo spargimento di sangue e odio e soprattutto trasmettere messaggi di pace e fratellanza, a dimostrare che israeliani e palestinesi possono essere amici, contrariamente alla volontà dei rispettivi governi, che a malapena lasciano che questi si incontrino. Andando di scuola in scuola le due donne insegnano pace e tolleranza in tempi di odio e paura, consce del fatto che i bambini sono menti fertili, spesso però sporcare dalle ideologie intolleranti dei genitori.
Israele e Palestina sono da anni in conflitto, e per quanto questo dispiaccia a Tamara e Najwa, l’unica soluzione che trovano plausibile è la creazione di due stati separati; israeliani e palestinesi non sono destinati a vivere insieme.
“Bisogna imparare a vedere il lato dell’altro”, dicono, “per poter avere una mente più aperta”. Ed è con questo sentimento di empatia che le due donne si spostano di paese in paese, tenendo conferenze e dibattiti, perché al di là dei conflitti politici e ideologici, il dolore e l’amore sono ciò che le accomuna: sentimenti universali che non conoscono etnia o religione.
La conferenza è stata organizzata da Giuseppe La Torre, presidente del Forum Svizzero per il dialogo interreligioso e interculturale.
http://www.agendalugano.ch/events/39694/semi-di-pace-xix-edizione
http://www.confronti.net/confronti/2017/02/semi-di-pace-gli-appuntamenti-in-italia-e-allestero/